Marsala: Riaperto il centro di accoglienza per extracomunitari

Riparte il Centro Straordinario d’Accoglienza a Marsala. I continui sbarchi di queste settimane di  extracomunitari nelle coste della nostra Isola, hanno reso necessario che lo Stato attrezzi nuove strutture. Per quanto riguarda quella lilybetana c’è da dire che essa è stata operativa per anni presso il locali dell’ex Motel Agip a due passi da piazza Caprera.

L'ex Acos Hotel

L’ex Acos Hotel

Era sta sospesa perchè evidentemente l’autorità prefettizia (competente in materia) l’aveva ritenuto in quel momento non necessaria. La gestione  della struttura è stata affidata, come già in passato, alla cooperativa “Vivere con”. Nel centro d’accoglienza soggiornano attualmente quei cittadini extracomunitari che hanno fatto richiesta di asilo politico al momento del loro sbarco in Sicilia. Naturalmente non tutti ottengono lo status di richiedenti, gli altri sono considerati clandestini e non potranno usufruire del servizio dei centri d’accoglienza straordinari. Sono alloggiati presso altro tipo di strutture in attesa di essere, secondo la legge vigente, rimpatriati. “Quelli che sono alloggiati presso il complesso che abbiamo in gestione – ci ha detto Giuseppe Sieli, presidente della cooperativa Vivere con – restano in attesa delle decisioni delle apposite commissioni ministeriali che sono deputate a stabilire se il richiedente ha i requisiti per ottenere lo status di rifugiato”. Per accelerare l’iter burocratico, sembra che il Ministero degli Interni si stia organizzando per allestire delle sottocommissioni che analizzano le posizioni dei richiedenti. In questo momento, come testimoniano le esperienze del passato, il tempo d’attesa per ottenere un risposta, supera spesso i sei mesi. Attualmente nella struttura sono ospitati 40 extracomunitari, come avranno potuto notare i cittadini che abitano nella zona. Infatti gli extracomunitari, tutti di sesso maschile, passeggiano spesso per le vie del centro. “Siamo in attività dallo scorso primo maggio – continua Giuseppe Sieli – e debbo dire che la situazione è molto tranquilla. Forniamo assistenza medica, e cerchiamo di andare incontro alle eventuali esigenze che ci vengono prospettate”. La cooperativa si avvale di personale specializzato che presidia la struttura sia di giorno che durante la notte. Attualmente vengono ospitati nell’ex Motel in prevalenza cittadini di nazionalità eritrea e nigeriana. “Sono tutti di sesso maschile – afferma il presidente -, ma la struttura è attrezzata ad ospitare anche le donne. Questa è una scelta che compete all’autorità prefettizia con la quale, assieme alla Questura di Trapani, intratteniamo rapporti”. Qualche volta i cittadini ospiti della struttura preferiscono abbandonarla per ricongiungersi con familiari in altre città italiane o più spesso in Francia o in Germania, dove si trovano gruppi etnici loro similari che li possono introdurre nel mondo del lavoro. Come abbiamo più volte scritto questi cittadini scappano dalle guerre ma anche e soprattutto dalla miseria e l’obiettivo è quello di trovare un lavoro per ricavare quel tanto che serve loro per vivere e magari aiutare i congiunti che sono rimasti in patria. “ Per ogni ospite della struttura – conclude il presidente di Vivere con –  riceviamo dal Ministero 30 euro giornaliere che servono per dare alloggio e cibo. Poi ad ogni extracomunitario viene consegnata una scheda telefonica per potere avere la possibilità di comunicare con i familiari che sono rimasti nel paese d’origine”.