Donna trova ossa umane in un cassonetto del cimitero: una dimenticanza della ditta che si occupa dell’estumulazione

Teschi ed ossa umane al cimitero. Scritto così sembra tutto naturale. Dove dovrebbero essere questi resti umani se non al campo santo? Invece sentite cosa è accaduto. Nella mattinata di ieri, una nostra giovane concittadina, recandosi a fare visita ai propri cari al cimitero comunale, dovendo smaltire dei fiori secchi che si trovavano nella tomba della nonna, ha giustamente pensato di gettarli all’interno di un cassonetto. Immaginiamo qual è stata la “sorpresa” quando si è trovata davanti una serie di teschi e di ossa umane apparentemente smaltiti dentro il contenitore. “Ho subito chiamato le Forze dell’Ordine – ci ha detto la giovane donna che poi è risultata essere di professione avvocato – immaginatevi oltre lo stupore lo shock. Non so se questa notte riuscirò a dormire”. Intanto sul posto, il vialone centrale del cimitero, sono giunti i Vigili urbani, guidati dall’ispettore capo Salvatore Cialona ed una pattuglia della Polizia di via Verdi, per accertare quanto fosse realmente accaduto.

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La donna che ha ritrovato i resti umani con le Forze dell’Ordine

All’interno del cimitero urbano, da alcuni mesi e per altri mesi ancora, sta lavorando una ditta specializzata che si occupa della estumulazione delle ossa all’interno di tombe centenarie che non sono state più reclamate dai discendenti. “Queste ossa – ci dice il titolare dell’impresa, Leonardo Anastasi –  vengono poi deposte e seppellite in un ossario comune così come stabilito dall’Amministrazione comunale”. In pratica cerchiamo di capire cosa è successo. Durante il lavoro, gli operai, visto l’acquazzone che ha colpito la nostra Città, dopo avere depositato le ossa all’interno del cassonetto erano corsi a ripararsi, probabilmente dimenticando di ritirarlo non appena ripresi i lavori. “Rimane comunque una leggerezza che potevamo evitare – ci dice ancora Anastasi – e che siamo certi non si ripeterà più”. Intanto sul posto è subito giunto il sottufficiale di polizia Minardi, che inevitabilmente, si è messo in contatto con la Procura di Marsala per avere disposizioni dal sostituto di turno. La dottoressa Giulia D’Alessando, telefonicamente, dopo aver appreso la dinamica dei fatti, ha autorizzato la ditta a riprendere i lavori.