Co.Di.Ci: I lidi balneari si adeguino in favore dei disabili

Mentre le giornate si allungano e il caldo dell’estate comincia a fare capolino sulle nostre città, con la mente molti di noi si sono già proiettati in riva al mare, ma per alcuni questa immagine rimarrà solo questo: un sogno.
Infatti per i diversamente abili o per le persone con problemi motori l’accesso alle spiagge libere o agli stabilimenti balneari al momento è quasi impossibile. Sono davvero pochi i lidi del litorale trapanese che possiedono tutti i requisiti per l’accoglienza dei diversamente abili, mentre inesistenti le spiagge libere adeguate alle norme vigenti per l’accesso ai disabili.
A denunciare questa situazione è Rocco Sgrò, responsabile per le problematiche sociali dell’Assocazione Co.Di.Ci. (Centro per i Diritti dei Cittadini) che, insieme al segretario dell’Associazione Co.Di.Ci.  Vincenzo Maltese, fa notare che esistono delle leggi come la n.104 del 5.12.1992 che promuove la piena integrazione della persona diversamente abile nella collettività, la Legge n.13 del 9.01.1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche”; a seguire, il Ministero della Marina Mercantile ha emesso una Circolare n. 259 del 23 gennaio 1990 che estende l’applicabilità delle norme sull’accessibilità anche agli stabilimenti balneari, obbligando i concessionari ad apprestare almeno una cabina ed un locale igienico idoneo ad accogliere persone con ridotta od impedita capacità motoria o sensoriale, nonché di rendere la struttura stessa “visitabile”  soprattutto in funzione dell’effettiva possibilità di balneazione, anche attraverso la predisposizione di appositi “percorsi orizzontali”.
Tutte queste norme, sottolinea l’avvocato Maltese, devono spingere le amministrazioni pubbliche e i gestori degli stabilimenti balneari a riflettere sull’attuale situazione in cui versa la nostra possibilità di accoglienza di chi ha maggiori difficoltà a usufruire di cose semplici come la spiaggia e il mare, soprattutto in un territorio ad alta vocazione turistica come è il litorale trapanese.
L’invito  dell’associazione è quindi rivolto ai gestori dei Lidi e alle Amministrazioni dei comuni della provincia affinché, in fase di installazione e pulizia, i lidi come le spiagge pubbliche,  adeguino le strutture in favore dei soggetti disabili.

Alessandra De Vita