Alcamo Bene Comune ha presentato il candidato sindaco Sebastiano Dara

In un Teatro Cielo D’Alcamo colmo di gente, sabato pomeriggio, il movimento ABC ha illustrato alcuni punti del suo programma elettorale. Nessun cenno, invece, ai nomi e cognomi dei candidati al consiglio comunale. In sala, si è notata l’assenza di Niclo Solina, candidato sindaco alle scorse elezioni, impegnato in un viaggio all’estero. Diverse, inoltre, sono state le frecciatine lanciate al M5S

Si è svolta nel tardo pomeriggio di sabato scorso la presentazione del candidato sindaco del movimento politico Alcamo Bene Comune, l’avvocato Sebastiano Dara, al Teatro Cielo D’Alcamo. L’introduzione della serata è stata affidata alla proiezione di un video dallo slogan “Noi siamo Abc”. Poi, la parola è stata affidata al duo rappresentato da Claudio Cammarata, storico attivista del movimento, e Paola Messina, ex presidente di Abc. Dunque, la manifestazione apertasi con un ringraziamento ai numerosi potenziali elettori, circa 600, è proseguita con un cenno all’attualità “Sapete come si chiamava prima Abc? Si chiamava Io non voto Papania!”. Il riferimento di Cammarata è quello alla recentissima sentenza che ha condannato per voto di scambio l’ex senatore del Pd Antonino Papania, sostenitore alle amministrative del 2012 del candidato sindaco Sebastiano Bonventre, avversario al ballottaggio di Niclo Solina. Ma proprio l’ex leader di Abc è stato il grande assente dell’evento, in quanto si trova attualmente impegnato in un viaggio all’estero. In platea erano invece presenti il candidato sindaco di Sicilia Futura, Mariella Grimaudo, e il marito, Giacomo Grillo, evidentemente, interessati alla kermesse.

Dunque, Claudio Cammarata ha proseguito il suo discorso ricordando la nascita di Abc “ Il punto di partenza di questo progetto è stato il rifiuto netto di un modo distorto di fare politica. Noi abbiamo detto no a una politica clientelare fatta di affari, di interessi privati, di carriere, favori, di sfruttamento dei bisogni delle persone”. Quindi, si è voluto sottolineare, fino a questo punto della presentazione, l’impegno di Alcamo Bene Comune nella lotta contro il sistema di potere della città. Ad altri interlocutori, invece, si è rivolta Paola Messina, ai vertici del movimento per 4 anni, che ha lasciato di recente il suo ruolo a Salvatore Maria Ruisi. “ È sotto gli occhi di tutti come Alcamo è già cambiata. Il cambiamento è già adesso. Non abbiamo bisogno di parole. Abbiamo bisogno di gente capace e di soluzioni. Non abbiamo più bisogno di «Mandiamoli a casa», perché li abbiamo già mandati a casa”.

È incontrovertibile la citazione a uno dei motti del Movimento 5 Stelle, primo attacco della serata di Abc a quello che sembra essere diventato il nuovo muro contro cui adesso vuole scontrarsi la forza politica nata nel 2012. Un rivale, il M5S, che potrebbe erodere l’elettorato degli abbiccini per la condivisioni di alcuni valori e punti del programma di governo. Dopo, un altro affondo sempre rivolto ai pentastellati “Il buon destino di Alcamo è stato già tracciato 4 anni fa con Abc. E con Abc si deve perseguire, perché ad Alcamo l’onestà va di moda da 4 anni. E lo dicono i numeri delle passate elezioni. E lo dice anche un tribunale, non solo noi”. Il richiamo al famoso hashtag dei grillini «L’onestà andrà di moda» è indiscutibile. Gli intrecci, inoltre, che legano il percorso di Abc al Movimento 5 Stelle di Alcamo, oggi rappresentato da un deputato regionale ed un eurodeputato, si fanno più stringenti nel momento della presentazione in pillole del programma. Tra i punti discussi, certamente sono saltati all’occhio il risparmio di 1 milione di euro nella gestione dei rifiuti che eguaglia la stessa cifra contenuta nel piano presentato nelle scorse settimane dal M5S, e l’istituzione dell’albergo diffuso, prima legge di iniziativa parlamentare a firma 5 stelle approvata lo scorso anno all’ARS. In seguito, ha calpestato il palcoscenico l’ingegnere Gino Pitò, uno degli assessori della squadra targata Abc. Il suo intervento è stato volto, in primis, a sollevare la questione del deficit di rappresentanza democratica, dovuto alla nuova legge elettorale che prevede la costituzione di liste formate da 24 candidati al consiglio comunale. Dunque, sei candidati in meno rispetto alle ultime amministrative che, secondo Pitò, per una popolazione di circa 46 mila abitanti non sono, per l’appunto, sufficienti. Dai candidati al consiglio comunale di Alcamo Bene Comune, ci si aspettava quantomeno una breve presentazione. Invece, per loro è stata prevista soltanto una “comparsa” dietro i leaders del movimento. Infatti, nei biglietti d’invito mandati a casa vi è scritto nero su bianco che sarebbero stati presentati i consiglieri e le “altre” liste a sostegno del candidato sindaco.

In realtà, come già affermato, non si è data parola ai 36 consiglieri presenti dei 48 previsti, dato che le liste dovrebbero essere 2. Forse, si è dovuto riparare in qualche maniera all’inconveniente verificatesi nelle ore precedenti la manifestazione. Infatti, correva voce che la lista a sostegno del sindaco non fosse stata completata, obiettivo che probabilmente si raggiungerà il prossimo 6 maggio data ufficiale della presentazione. Secondo indiscrezioni, inoltre, dei malumori erano sorti a seguito di un ipotetico appoggio del movimento “I coraggiosi” di Gaspare Noto, con l’introduzione di alcuni esponenti all’interno dell’elenco dei candidati al consiglio.

L’atto finale della presentazione è stato affidato all’intervento dei tre consiglieri in carica di Abc: Davide Picciché, Mauro Ruisi, Sebastiano Dara. Picciché ha incentrato la sua dissertazione sul tema della mafia, secondo lui abusato da esponenti di altri movimenti. Anche in un passaggio del suo discorso è inevitabile l’allusione al M5S “È troppo bello andare in giro e farsi belli con i discorsi dell’antimafia. La mafia è brutta, la mafia va combattuta. Non voglio i voti della mafia. Questi tutti lo possono dire”. Poi, ha aggiunto “Questa non è antimafia, queste sono chiacchere. E sapete cosa dicevano i latini? Verba volant. Le parole volano. Lo sapete perché volano? Non hanno consistenza, non hanno peso. Sono fatte di niente”. In città non sono molti i nomi noti dell’antimafia. La citazione sul rifiuto dei voti dei mafiosi appartiene a Vito Lombardo, candidato consigliere del M5S, uno dei fautori dell’Osservatorio Antimafia ad Alcamo e fondatore del quindicinale d’informazione L’Isola che, senza ricevere contributi pubblici, ha condotto numerose inchieste sugli intrecci tra mafia, massoneria e politica dal 2007 al 2012. È possibile che Davide Picciché facesse proprio riferimento a colui che, dimettendosi da consigliere comunale, ha permesso ad Abc e, quindi, allo stesso Picciché di continuare ad essere rappresentati nell’aula consiliare? Infatti, l’altro alcamese che ha fatto tanto parlare di sé per le sue denunce, circa un anno fa, sui rapporti tra mafia e politica al Parlamento Europeo è il pentastellato Ignazio Corrao.

Nella sua arringa, invece, il consigliere Mauro Ruisi, ha ripercorso la storia di Abc e delle sue battaglie in consiglio comunale. I bagni pubblici in Piazza della Repubblica, che hanno ridato dignità ai tanti anziani, assidui frequentatori dell’agorà, le palme piantate in Viale Italia, restituendo il verde ai residenti della zona e realizzate grazie alla decurtazione degli emolumenti dei tre consiglieri di Abc, sono alcuni dei risultati che sono stati raggiunti mediante il cambiamento che 4 anni fa ha voluto la nostra città. Nel ricordare, inoltre, che certi muri sono stati abbattuti grazie all’esistenza di Abc, Ruisi ha spiegato come detto mutamento ad Alcamo sia stato possibile “Cambiamento non può che essere abbinato a coerenza, e la nostra coerenza parte dal 2012 e continua.

Infine, Sebastiano Dara ha preso la parola rivolgendosi a coloro che, alle scorse amministrative, pensavano che il movimento non potesse avere seguito “Ci dispiace deludere chi 4 anni fa pensava che 4 «addevi» (ragazzi n.d.r.) avessero sottovalutato l’impegno che abbiamo preso con la città, e la prova siete tutti voi”. Dopo, Dara ha continuato affermando “Il politico in un periodo di forte crisi economica e sociale non deve cavalcare l’onda facile e populista della protesta. I cittadini hanno bisogno di proposte”. In seguito, ha aggiunto “Alcamo deve diventare il più importante centro urbano e turistico del Golfo. La sua posizione per vocazione gliela offre. Tutti dovranno essere messi in condizione di lavorare e di produrre in questo territorio. Da troppi anni una politica volgare, mi limito a dire soltanto volgare ha offuscato le bellezze del territorio. Ha mortificato la cultura in tutte le sue manifestazioni”. Infine, ha concluso “Noi offriamo la nostra proposta, perché solo in questo modo possiamo combattere quel pensiero devastante che si possa fare politica solo per interessi personali, oppure, che si possa fare politica gridando semplicemente «Tutti a casa!» Quello si fa al teatro. È finito lo spettacolo e si va tutti a casa. L’impegno politico è proposta, è ricerca di soluzioni”. Sviluppo economico, ottimizzazione dei costi, ricerca continua delle soluzioni, sono alcune proposte di Alcamo Bene Comune, secondo cui Alcamo cambierà, come sostenuto dal loro stesso slogan.

Bisognerà capire se chi andrà al governo dovrà farlo dall’ABC.

Linda Ferrara