Ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala

All’ospedale di Marsala carenza di organico. Siamo vicini ai medici, situazione snervante

Questa non vuole essere, bisogna chiarirlo, una lettera contro la malasanità o di elogio da parte dei cittadini. Ma più che altro vuole essere una lettera aperta per dire come vanno le cose all’interno delle strutture ospedaliere del nostro territorio, in particolare all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala e nel suo Pronto Soccorso. Avendone avuta la necessità, una sera ci siamo recati al nosocomio marsalese per ricevere delle cure. Qui ci siamo trovati di fronte ad una situazione davvero snervante: lunghe attese tra chi aveva avuto malori e chi aveva subito seri incidenti stradali, attesa più che altro dovuta al fatto che i medici che non sapevano come dividersi visto che l’organico è molto ridotto. Successivamente abbiamo ricevuto la disponibilità del personale ed il ricovero nel reparto di Urologia in attesa di un intervento. Intervento che, con un certo carattere d’urgenza, avrebbe dovuto essere comunque di routine (fatto in tempi brevi avrebbe liberato anche un posto letto) ma che invece è stato rimandato di giorni in giorni, per dare spazio ai casi più gravi.

Questo perché i medici sono costretti al doppio del lavoro tra quello svolto in ospedale e la reperibilità. Spesso lavorano 48 ore di fila… e poi ci chiediamo come mai accadono certi casi di cronaca eclatanti la cui colpa viene attribuita subito ai medici che sono costretti a svolgere il loro vitale lavoro con carenza di mezzi, di strumentazioni, addirittura di farmaci e camici per le sale operatorie. Questo è il quadro di quello che accade quotidianamente al “Paolo Borsellino”. Noi vogliamo dire grazie, nonostante l’odissea che ci ha coinvolto, al dottor De Marco, dirigente medico del Reparto di Urologia dell’ospedale di Marsala, al suo staff e al personale infermieristico per la disponibilità al di là delle difficoltà che vivono. Vogliamo non farli sentire soli, capiamo e comprendiamo quello che stanno vivendo. E pensare che alcuni di loro vengono apprezzati in realtà più importanti, sia a livello nazionale che sovranazionale. Tutto ciò per i continui tagli alla Sanità da parte dello Stato italiano che invece va ad arricchire certe strutture private. La speranza è che i medici che operano negli ospedali non vengano lasciati soli dalla politica locale e non, a tutti i livelli e dalle istituzionali. Giorni fa, il nuovo Commissario dell’Asp di Trapani, Bavetta, aveva affermato che sarebbe arrivato nuovo personale ma ad oggi la situazione è sempre la stessa, di carenza e forte stress.

Lettera aperta