televendite: call center

Consigli per… le televendite

Schettino abbandona navi affondate e tiene corsi, Wanna Marchi truffa e sale in cattedra, la Ministra dell’Istruzione si esibisce in “sempre più migliori”. C’è da rabbrividire. A parte il clamoroso errore grammaticale della Fedeli, nelle ultime ore salta all’occhio il ritorno della “regina” delle telepromozioni. La nota Wanna Marchi doveva tenere una lectio all’Istituto “Volta” di Bari proprio sulle televendite. Le stesse che una volta conduceva assieme alla figlia Stefania Nobile e successivamente con il sedicente “Mago Do Nascimento” con troppa enfasi e diverse truffe.

In particolare la Marchi e la figlia facevano spesso leva su persone che vivevano particolari momenti difficili per chiedere notevoli somme di denaro in cambio di numeri al Lotto, talismani per scacciare il maligno e altro. Nel 2006 la Marchi assieme alla figlia fu arrestata e condannata per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere a mezzo di trasmissioni televisive. Degli anni in carcere di lei si è detto poco, più che altro che è stata compagna di cella di Annamaria Franzoni, la mamma del piccolo Samuele, ucciso a Cogne. La notizia della lezione all’Istituto “Volta” sembrava inizialmente una di quelle “fake news” che si aggirano nei generatori di notizie false sui Social. Ma non era Lercio, era tutto vero. Era, perchè, dopo che la trasmissione “Non è l’Arena” di Massimo Giletti si è interessata alla vicenda, il “Volta” di Bari ha fatto un passo indietro.

La scuola privata avrà fiutato lo scoop ma poi, vista la cattiva pubblicità in tv, ha pensato bene di non invitare più la Marchi per il suo passato non proprio pulito. Peccato però. Poteva comunque fare un giro in Puglia, “aiutare” i lavoratori sfruttati di un call center a vendere bene un prodotto, ad attirare clientela, ad essere scaltri quanto meno, non dico di certo a truffare, ovviamente. Oppure, vista l’esperienza carceraria, avrebbe potuto consigliare loro come adattarsi a tutte le situazioni, anche a quelle igieniche. Consigliare come tenere un pappagallo o un orinale sotto la scrivania per non farsi tagliare la retribuzione se ci si assenta per soli tre minuti nell’urgenza di andare in bagno ad espletare i propri bisogni fisiologici. Pensare che questa non è una televendita, non è una cosa da riderci su. E’ accaduto veramente in un call center di Taranto ed ora la Cgil ne denuncia il fatto creando intorno al caso maggiore eco. Ecco, parliamo di questo e vergogniamoci.

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