Italia Ciao

Sicurezza e lavoro, sicurezza sul… lavoro. E’ stato questo il tema motore del Primo Maggio italiano. Mentre i sindacati combattono il precariato, chiedendo norme più sicure, a parole, e sempre meno scendendo nelle piazze, sul palco del tradizionale Concertone di Piazza San Giovanni, si è consumata la fine, o quasi, della musica italiana e della cultura del rispetto. Il Primo Maggio di Roma ha sempre avuto un’importante valenza socio-politica e culturale che è andata scemando negli anni, ma figlio di quella che è diventata l’Italia oggi. Un post berlusconismo, che sembra non finire ed agonizzante continua a mietere vittime, in preda come siamo di un Governo assente da 6 anni, in balia dei media che trasmettono spesso messaggi al popolo gregge. Sembra l’inizio dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, “Loro 1”. La pecorella muore stecchita, schiacciata da una società in cui si insinua da un canto una sotto-cultura e dall’altro una pseudo… cultura.

La forza vocale di John De Leo, la bellezza musicale di Max Gazzè, la tenacia di Gianna Nannini, il saluto LIS di Daniele Silvestri sono passati in secondo piano rispetto alla musica-spazzatura, agli sfottò e alla poca classe del presentatore Lodo Guenzi leader della band “Lo Stato Sociale” che, con tanto di bicchiere di vino in mano, ha dimostrato come “Il Movimento è fermo”. Proprio come il romanzo che hanno scritto… c’è poco da fare i comunisti con la falce ed il martello degli altri. Per non parlare dei nuovi miti dei giovani. Non c’è da stupirsi se oggi i ragazzi picchiano gli insegnanti, se stuprano le coetanee, se non hanno più interessi e rispetto verso il prossimo, verso gli adulti. Perchè i loro idoli Gemitaiz, Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang, Ghali ed altri, insegnano loro che le ragazze sono tutte delle poco di buono, che è “figo” “ammazzare” – usano proprio questi termini senza che la censura intervenga – i genitori della propria fidanzata, che spacciare ti fa guadagnare facile, che se fai soldi sei potente e puoi fare quello che ti pare. Così, senza regole. Se si svegliasse ancora quel partigiano di “Bella Ciao” vorrebbe chiudere nuovamente gli occhi una volta per tutte, ne sono sicura.

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