Strage Capaci

Ventisei anni dalla Strage di Capaci. Un dramma che sconvolse l’Italia

Erano le 17.58 di un sabato pomeriggio. Tre Fiat Croma stavano attraversando il tratto di autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi a Palermo. All’altezza dell’insegna che indicava lo svincolo per Capaci, da una delle tre auto parte un’esplosione che coinvolge anche le altre due. A saltare in aria non sono tre mezzi qualsiasi, ma le vetture su cui stavano viaggiando il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.

L’Italia apprende la notizia a “spizzichi e bocconi”. I lanci dell’Ansa inizialmente fanno riferimento solo all’esplosione e al possibile coinvolgimento di qualche “nota personalità”. Poco dopo le 19 viene annunciato ufficialmente che il giudice Falcone era rimasto gravemente ferito in un attentato e che era stato trasportato d’urgenza in ospedale. Alle 19.43 la notizia del decesso del magistrato palermitano scuote il Paese. Qualche ora dopo, l’ufficio di gabinetto della Prefettura di Palermo annuncia anche la morte di Francesca Morvillo. Nel frattempo, l’Italia impara a conoscere anche i nomi degli agenti di scorta che hanno perso la vita nel corso dell’attentato: Rocco Di Cillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani. Si salva, miracolosamente, l’autista giudiziario Giuseppe Costanza, che per l’occasione aveva lasciato la guida della Croma a Falcone, andando a sedere sul sedile posteriore. Feriti anche gli agenti Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo, che sedevano nella Croma azzurra, la terza blindata del corteo. Le cronache della giornata parlano anche di altri passanti rimasti coinvolti nell’esplosione, mentre le telecamere restituiscono al mondo immagini che somigliano molto a uno scenario di guerra.

Le indagini successive hanno consentito di sapere che furono circa 500 i chilogrammi di tritolo con cui gli uomini di Cosa Nostra riempirono il tunnel di cemento scavato sotto la carreggiata all’altezza di Capaci con l’obiettivo di far saltare in aria le tre auto. E’ stato inoltre appurato che fu Giovanni Brusca a pigiare il pulsante che fece partire l’esplosione, portando a compimento un piano studiato da tempo da Totò Riina e dai suoi sodali per liberarsi di quello che veniva considerato il peggiore tra i nemici dei corleonesi.

A distanza di 26 anni, però, nulla si sa ancora delle “menti raffinatissime” (per citare un’espressione usata proprio da Falcone dopo il fallito attentato all’Addaura) che comunicarono ai mafiosi gli spostamenti del magistrato e della scorta. Un destino, questo, che tristemente accomuna quanto avvenuto il 23 maggio del 1992 a Capaci a tante altre pagine “nere” della storia repubblicana, da Portella della Ginestra ai nostri giorni, passando per l’omicidio di Aldo Moro e alla Strage di Via D’Amelio. Anche per questo, negli anni, la memoria di questa giornata continua ad essere tenuta viva da iniziative e commemorazioni che hanno il pregio di tener vivo il ricordo dell’opera di Giovanni Falcone e di quanto accadde in quella giornata, con l’obiettivo di indurre le giovani generazioni a fare della legalità un principio irrinunciabile della propria esistenza.

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A Marsala si terranno diverse iniziative nel segno del ricordo e dell’impegno contro le mafie. In mattinata, l’associazione Sound & Voices con GTM Ministries e Libera presentano “Don’t Forget – 23/5/1992”, una Gospel Experience che si terrà alle ore 10.30 al Centro Sociale di Sappusi, in via Giovanni Falcone, 5. Per l’occasione saranno presenti Chantèa Kirkwood e Virgil Straford. Sempre oggi, l’Amministrazione comunale di Marsala, la sezione marsalese dell’Associazione nazionale Magistrati e il Tribunale di Marsala hanno organizzato tutta una serie di iniziative: alle 9 e alle 11 per le scuole lo spettacolo al Teatro Impero “Fimmini e Omini per la Libertà” con la partecipazione di don Francesco Fiorino, Riccardo Sciacca e Giacomo Bonagiuso; lo spettacolo sarà preceduto con la visione di un cortometraggio realizzato da Guglielmo Lentini. La drammatizzazione sarà arricchita da contrappunti musicali e canori eseguiti da “I Musicanti di Gregorio Caimi”. Alle ore 15, in Piazza Francesco Pizzo, verrà inaugurato il “Murale della Legalità”, che nasce dalla sinergia fra Amministrazione Di Girolamo, Associazione Nazionale Magistrati – sezione di Marsala e Scuola Media “Mazzini”. Domani 24 maggio, alle ore 18, al Complesso San Pietro verrà presentato il libro “Canto per Francesca”, dedicato alla memoria di Francesca Morvillo.