Gegè Kite

Associazione Kite: “Lo Stagnone luogo ideale per praticare il nostro sport”

Dopo l’ennesimo incidente mortale di un praticante del Kite surf verificatosi allo Stagnone, si sono sollevate diverse voci di protesta contro questo sport. Tra le più “qualificate” quella di Legambiente. In una intervista rilasciata al nostro giornale la responsabile locale, Letizia Pipitone, ha sostenuto che lo Stagnone non è adatto alla pratica di questo sport. Abbiamo, a proposito di voci qualificate, sentito il presidente dell’Associazione Sport, Turismo, Stagnone, Luigi La Barbera. Associazione che raggruppa oltre 15 scuole di Kite “domiciliate” nello Stagnone.

“Premetto che questi tentativi di fare passare il Kite come uno sport estremo è fuori luogo e poggia sulla ignoranza di chi non sa che si tratta di uno sport che da Parigi 2024 diventerà Olimpico. Intanto noi siamo riconosciuti ed affiliati alla Federazione Italiana Vela. Può essere praticato da bambini e anche da disabili ed è un’ottima terapia. Capisco l’emozione dovute alle scomparse. Io stesso ho soccorso uno dei deceduti. Ma questo non attiene al nostro sport che se praticato come da protocollo, è sicurissimo”.

A proposito di protocollo, voi stessi ne avete firmato uno con le autorità responsabili del sito. Come sta andando il rispetto di questo regolamento?

“Gli aderenti alla nostra organizzazione, che sono oltre il 95% delle scuole, rispettano tutto quello che abbiamo contribuito a “mettere su carta”. A noi la sicurezza dei nostri sportivi sta a cuore, come se fossero una nostra famiglia”.

A proposito di famiglie, da anni ormai la vostra presenza è sinonimo di turisti e quindi di un indotto economico.

“Sono ormai oltre cento gli addetti che sono occupati stabilmente. Ma il vero ritorno economico si ha con l’indotto. In quelle contrade, grazie alla attrazione costituita dal Kite, sono sorti otre 60 B&B. Altre centinaia di posti di lavoro. E ancora i trasporti da e per il mare, il consumo di beni di prima necessità, gli affitti di materiale…insomma centinaia di migliaia di euro che ogni anno vanno ad alimentare l’economia marsalese e non solo. Basti guardare i versamenti che facciamo per quanto riguarda la tassa di soggiorno per capire che nonostante la grave crisi dovuta alla quasi chiusura dell’aeroporto di Birgi, per capire che noi abbiamo nel 2018 confermato le presenze dell’anno precedente. E anche il 2019 fortunatamente è iniziato sotto buoni auspici”.

Il problema sollevato da Legambiente è però quello di uno sconvolgimento dell’ecosistema presente da sempre nello Stagnone.

“Ho letto e sono sorpreso. Soltanto chi non conosce o frequenta poco lo Stagnone può avere questa visione”.

In che senso?

“Andiamo con ordine per rispondere alle questioni sollevate. La moquette che alcune scuole avevano istallato era stata regolarmente autorizzata. Poi è cambiato il regolamento, che ripeto anche noi abbiamo contribuito a scrivere, e visto che non era più prevista l’abbiamo disinstallata. Quando si parla di sbancamento di tratti del litorale per creare “comodi” scivoli in mare, non so neppure di cosa si parola. Soltanto un caso è stato accertato ed è stato giustamente sanzionato dalle autorità. L’ecosistema dello Stagnone sta a cuore per primi a noi che ci viviamo. E’ il nostro biglietto da visita per i turisti che quando tornano delle loro sedi d’origine possono essere da veicolo pubblicitario”.

A proposito di ecosistema, ma i fenicotteri….

“Invito l’avvocato Letizia Pipitone, in una giornata a sua scelta, a visitare lo Stagnone. L’isola di Santa Maria è popolata dai fenicotteri che se fossero disturbati dalla presenza del kiters sarebbero già volati via da un pezzo. Lo ripeto noi siamo per il rispetto dell’ambiente, il nostro è uno sport altamente ecologico. E noi abbiamo il “pollice verde”. Ma per esempio non abbiamo ricevuto nessun plauso da Legambiente quando due anni fa abbiamo rimosso a nostre spese alcune vasche di cemento per l’allevamento del pesce che erano state abbandonate. Io non ho notizia di battaglie condotte negli anni per farle rimuove o prima ancora per impedire che si impiantassero. Noi periodicamente, senza annunci né pettorine per le foto, provvediamo a pulire lo Stagnone”.

Come lo dipinge lei, sembra un oasi felice di cui voi siete i custodi. Ma allo Stagnone non esistono problemi?

“Certo e noi simo i primi a denunciarli. Ma quelli veri. Non ci sono locali notturni che diffondono musica fino alle ore piccole. Se qualche strappo c’è stato è riconducibile al primo maggio e ad altre feste del genere, quando si è tutti in gita e si fanno cose che normalmente non appartengono alla quotidianità. In quelle zone, specialmente d’estate, abitano centinaia di famiglie. Non è mai stata presentata alcuna denuncia del genere”.

Veniamo ai problemi veri, secondo voi quali sono?

“Sull’abusivismo noi siamo contrari. Se ci sono i termini di legge che si agisca e in fretta. Il parcheggio scriteriato di quanti si recano a vario titolo allo Stagnone secondo noi è dovuto alla mancanza di aree di sosta, lo abbiamo rappresentato anche in un incontro con il sindaco. Al primo cittadino abbiamo chiesto di farsi promotore presso l’Asp della creazione di un presidio medico. Un posto di primo intervento che sopperisca alla mancanza di una toponomastica certa che impedisce l’arrivo celere dei mezzi di soccorso. Abbiamo più volte in passato fatto ricorso ai sanitari del 118 e abbiamo riscontrato enormi difficoltà a spiegare dove dovevano intervenire”.

E con Legambiente come la mettiamo?

“Ci siamo incontrati con un loro rappresentante in passato. Noi siamo convinti che insieme possiamo essere utili sia all’economia che all’ambiente”.