Luigi Nacci

Erice, Luigi Nacci alla guida del Consiglio comunale. “Sarò un presidente di garanzia”

Tre presidenti del consiglio in tre anni. Il poco lusinghiero record politico ericino, sembra aver raggiunto il tanto agognato equilibrio. Il recente rimpasto di metà mandato, scelta quasi obbligata per la sindaca di Erice Daniela Toscano, intervistata 7 giorni fa dal nostro giornale, ha prodotto l’ultimo “cambio al vertice”. Luigi Nacci, 65 anni di cui 25 passati sugli scranni dell’Aula consiliare ericina, ha vinto la “sua” ennesima battaglia. Tornato dopo una pausa a causa della malattia che lo ha tenuto lontano un anno e mezzo dalla politica, adesso pare intenzionato a continuare il percorso che però apre scenari imprevedibili data la volubilità del “panorama ericino” fatto di nebbie e di correnti politiche imprevedibili.

Luigi Nacci, lei è stato candidato sindaco alle scorse amministrative ad Erice con una lista civica ma fortemente appoggiato dal PSI di Nino Oddo. Adesso è stato nominato presidente del consiglio dal sindaco Daniela Toscano. Collaborerà o farà opposizione?

Io ho fatto opposizione durante l’amministrazione precedente presieduta da Giacomo Tranchida per ben 10 anni. Era logico poi metterci la faccia e candidarmi. Non sono andato al ballottaggio per soli 130 voti. I cittadini hanno scelto la continuità con Tranchida, sindaco uscente, ed hanno votato per la Toscano. Quando lei mi ha chiesto di appoggiarla, a settembre, per qualche mese tutto è rimasto sospeso, ma ora abbiamo trovato questo accordo. Io ci ho messo la firma insieme al consigliere Augugliaro, anch’esso eletto nella mia stessa lista civica.

In che cosa consiste questo accordo, presidente?

L’accordo consiste nell’appoggio alla Toscano sia per questa legislatura che per la prossima.

Con la benedizione del partito socialista, Nacci?

Fino a questo momento il PSI non mi ha autorizzato a fare questo accordo, anzi devo dire che il Segretario regionale, Nino Oddo, mi ha anche detto che lui non lo avrebbe fatto.

Oddo pare che sia dissociato dalla sua scelta di accettare la nomina a presidente del consiglio.

Si è dissociato però ha capito, ci tengo a precisare. Potrebbe nascere qualcosa ma in questo momento la maggioranza non vuol fare accordi con il PSI. Infatti ho firmato come Luigi Nacci consigliere comunale e non come consigliere comunale del PSI. Mi sembra giusto dire questo perché voglio tirare fuori Nino Oddo da questo accordo o storia, che dir si voglia. Io sono convinto che nel futuro il PSI, che è un partito di centrosinistra, possa convergere nelle future coalizioni che si formeranno anche se i problemi con Giacomo Tranchida li conosciamo tutti.

Nacci, quali problemi ha o ha avuto con l’attuale sindaco di Trapani?

Giacomo Tranchida ha effettuato delle querele nei confronti di Nino Oddo, tre per l’esattezza. I primi di dicembre ci saranno queste cause in tribunale e non so ancora come finirà. Sinceramente sappiamo che i giudici stanno lavorando ma io sono convinto che non si possa andare avanti in politica con le querele.

Anche quando sono necessarie?

Io sono contrario a questo. Per 25 anni non ho querelato nessuno e fino ad ora non ho nessun avviso di garanzia.

Lei è un politico di lungo corso potremmo dire.

È da quasi 25 anni che sono a Erice come consigliere comunale e per 2 anni sono stato vicesindaco di Ignazio Sanges quando governava il centro destra ad Erice.

Quale futuro lei vede per il PSI ad Erice?

Il Partito Socialista Italiano è un piccolo partito ma nel 2017 abbiamo dimostrato che ci siamo sul serio. Abbiamo formato ben 4 liste civiche e abbiamo raggiunto un discreto risultato. Come già detto, non sono andato al ballottaggio per appena 130 voti.

Presidente Nacci, condivide la scelta nazionale del PSI di aver appoggiato in Senato Italia Viva, il Movimento di Matteo Renzi? Anzi, proprio grazie a questo appoggio lo stesso movimento si è potuto formare.

È una mia opinione personale quella che sto per dire. Io non ero d’accordo di andare con Renzi, il quale era proprio quello che si era comportato in un certo modo con noi. Purtroppo i numeri sono dalla parte di Renzi essendo il partito rappresentato a livello nazionale da un senatore e da un deputato. Ripeto, io sono contrario, ma sono una briciola rispetto a tutto il partito Socialista.

Nacci, è apprezzabile la sua sincerità.

Io forse per la professione che svolgo, che è quella di medico, mi reputo un uomo libero per cui ragiono con la mia testa. Non ci sarà mai nessuno a dirmi cosa non devo o devo fare.

Presidente Nacci, ad Erice, tre presidenti di consiglio in tre anni. Quasi un record. A cosa è dovuto questo avvicendarsi di nomine?

Ha ragione, non succede tutti i giorni. Il primo presidente è ovviamente stato Giacomo Tranchida che poi ha dovuto lasciare per candidarsi alle regionali. Poi è stata la volta di Paolo Genco. Io fin da subito non me la sono sentita di andare in Giunta con Daniela Toscano dati i precedenti in campagna elettorale che ci aveva visti antagonisti. Sono stato io a chiedere una presidenza di garanzia.

In che senso?

Nel senso che garantisca anche il consiglio comunale anche perché, con i fatti giudiziari in corso non sappiamo come va a finire. La sindaca ha un avviso di garanzia per abuso d’ufficio e altri consiglieri sono coinvolti in altre indagini.

Lei come la vede, Nacci?

Io credo che tutto si risolverà come una bolla di sapone. La Toscano è serena ma noi tutti sappiamo che la magistratura deve fare il suo corso. Ci sono altri consiglieri di minoranza, coinvolti, come sappiamo in altre vicende. Quelli di maggioranza non hanno alcun problema, a parte il vicesindaco Catalano, ovvio. Io sono un grande garantista e per me un avviso di garanzia non è nulla.

Pronostici per il futuro?

Io spero che le cose si mettano bene per Erice. Cercherò di dare una svolta, aiutandoli.

E come?

Cercherò di dissipare un po’ le nebbie.

Un’immagine poetica, Nacci, molto evocativa. Ricorda Erice Vetta avvolta nel grigiore autunnale.

Sì, ma io mi riferisco alle più nostrane nebbie politiche. Io ricordo che quando sono stato vicesindaco per 2 anni ho dato una grossa mano d’aiuto all’amministrazione con l’organizzazione di manifestazioni e tutti ricordiamo il 2006 dove, in 2 mesi di eventi, arrivavano al giorno circa 4000 persone con la Funivia fino a Erice Vetta. Quando si perdono le elezioni è inutile continuare a fare polemiche. Bisogna aiutare la barca e per questo sono stato criticatissimo, mi creda. Però i politici doc hanno capito la mia scelta.

Si spieghi meglio, presidente.

La politica non è fatta di cambi di casacca ma di cambiamenti di opinione, questo sì.

E lei ha cambiato opinione, presidente?

Sì, un pochino sì.

Come fa a “giustificare” il suo passaggio dall’odio all’amore, presidente Nacci?

Io non lo chiamerei odio. Non c’è mai stato odio. È stata una campagna elettorale durissima e sfido qualunque persona a dire che non si sarebbe andati al ballottaggio. Era ovvio con 6 candidati sindaci andare al ballottaggio. Ho lottato perché conosco Erice come le mie tasche. Ma in consiglio ho anche dei detrattori.

Che rapporto ha con loro? I nomi più noti sono quelli dei consiglieri Miceli, Mannina, Barracco, senza scordare Alessandro Manuguerra.

Questi consiglieri di minoranza mi hanno aggredito verbalmente durante il consiglio ma io ho 65 anni e mi scorre tutto. Non sono queste le cose che mi fanno arrabbiare.

Nacci, quali cose la fanno arrabbiare?

Quelle inerenti la vita quotidiana, i problemi di tutti i giorni.

Presidente, dalle cronache è emerso che lei ha avuto qualche problema di salute. Come sta?

Sono stato io a parlarne. Sono medico e mi sento come Santa Chiara di Napoli ( in riferimento al proverbio “ dopo il saccheggio, alla Basilica, misero le porte di ferro” ndr). Sono stato un anno e mezzo fuori dalla scena politica ma ora sono tornato e mi dicono che sto già facendo sentire forte la mia voce. Devo dire che ho ricevuto anche un attestato di stima da parte di Giacomo Tranchida e non è poco. Nel 2010 mi aveva invitato a fare parte della sua amministrazione. La colpa fu di alcuni consiglieri che misero i bastoni fra le ruote. Sarei stato al suo fianco e la mia storia politica adesso sarebbe ben altra. A quei tempi ero nell’UDC. Per 9 anni ne ho fatto parte.

Ce ne vuol parlare?

Probabilmente quella volta fu colpa dell’invidia. Io non amo gli schemi e per certi verso sono quasi simile Tranchida.

Su quali aspetti?

Nella serenità e nel modo di pensare. Lui non è né di desta né di sinistra, lo ha già dimostrato.

Tiziana Sferruggia