Genco (Cgil): “Le aziende puntano sulla robotizzazione e non investono in forza lavoro”

Piero Genco, segretario della Camera del Lavoro di Marsala ha iniziato il suo mandato il 16 giugno del 2015.

C’è una coincidenza particolare, il giorno prima Alberto Di Girolamo è stato eletto sindaco di Marsala. Lei quindi dal suo osservatorio “privilegiato” ha seguito tutto il percorso. Che idea si è fatta del lavoro della amministrazione che tra qualche mese terminerà il suo incarico?

“Il mio punto di osservazione è quello di un sindacato che sta dalla parte dei lavoratori, dei disoccupati e dei diritti della gente. Abbiamo avuto con il primo cittadino una interlocuzione costante e seria. Tuttavia tutte le volte che ne abbiamo ravvisato la necessità, non abbiamo risparmiato critiche anche dure. Avremmo fatto così anche con altri sindaci di qualsiasi colore politico”.

Tra le cose che è riuscito a mettere in essere il sindaco su quali siete stati d’accordo?

“Su tutte quelle che possono portare occupazione e sviluppo. Pensi ai finanziamenti intercettati nell’ambito di Area Vasta e di Agenda Urbana. Purtroppo non posso dire ugualmente sulla gestione della quotidianità. Anche noi siamo terminali delle lamentele dei nostri iscritti. Per esempio anche se in questo settore ci sono delle responsabilità regionali, sulla gestione della raccolta della spazzatura. La città appare sporca più di quanto lo dovrebbe essere anche per responsabilità dei cittadini. Poca colpa hanno invece gli studenti che si lamentano dei trasporti pubblici, carenti ed insufficienti. Noi abbiamo trovato ascolto quando abbiamo rappresentato all’amministrazione queste criticità, ma non abbiamo in diversi casi visto soluzioni”.

Lei ha più volte detto che una città dove i sono cantieri aperti è una città migliore…

“Certo, la gente lavora e al termine ci sono certamente servizi migliori. Purtroppo è proprio nel settore edile che Marsala sembra avere imboccato una crisi che appare irreversibile. Pochi lavori privati e nessuna prospettiva. Tanti lavoratori del settore hanno perduto il loro unico reddito familiare e all’orizzonte non si vedono segnali di ripresa”.

Anche in altri settori quelle poche aziende private che ci sono a Marsala pur non attraversando momento di grande crisi, non assumono

“Le grandi aziende soprattutto nel settore vitivinicolo non investono da tempo in capitale umano. Hanno puntato sulla robotizzazione. L’occupazione nei loro settori è stagnante da almeno un decennio”.

A proposito di lavoro dipendente, la CGIL si è sempre distinta nella lotta al caporalato. Voi avete preso delle iniziative anche nel territorio di Marsala?

“Abbiamo individuato tre zone dove c’è una “raccolta” di personale da portare nelle campagne a lavorare per pochi spiccioli. Ci siamo recati con nostri dirigenti nei punti di Strasatti, Ragattisi e nella zona nell’Ospedale a parlare con i lavoratori denunciando i cosiddetti caporali”.

Spesso sono lavoratori extracomunitari.

“Con loro e anche con i marsalesi il nostro lavoro di informazione sui diritti che debbono “pretendere” si sposta nelle nostre sedi. A Strasatti, nella sede della Camera del Lavoro, dove c’è un certo numero di migranti nord africani, abbiamo una nostra impiegata tunisina che parlando la loro lingua li accoglie e cerca di spiegare le tutele che la legge garantisce ai lavoratori”.

Nel settore del terziario si registrano secondo statistiche nazionali aumenti del livello di occupazione. Anche a Marsala riscontrate questo fenomeno?

“Dopo i danni prodotti dai provvedimenti del governo guidato da Matteo Renzi, ora arrivano le bufale sull’aumento dei posti di lavoro. Faccio un esempio: se tre lavoratori sono occupati per un totale di 30 ore mentre prima c’erano due che lavoravano per lo stesso tempo, sembra che l’occupazione sia aumentata. Invece è soltanto una illusione. E questo si verifica anche a Marsala”.

Che cosa chiederete al prossimo sindaco?

“Nei tempi e nei modi previsti dalla legge, lavoro, lavoro e ancora lavoro”.