Vaccino contro il Covid-19, a che punto è la (costosa) ricerca

Da settimane, ormai, è partita la ricerca del vaccino contro il COVID-19, il virus emergenza mondiale che in Italia ha infettato quasi 8mila persone e causato la morte di oltre 400. Decine i laboratori, pubblici e privati, in attività costante per elaborare una soluzione efficace a prevenire il contagio e contrastare l’epidemia. L’Istituto israeliano Migal dichiara di esserci vicino: sarebbe un sottoprodotto dello sviluppo di un vaccino contro l’Ibv (virus della bronchite infettiva, una malattia che colpisce il pollame). Molti centri di ricerca in tutto il mondo (tra cui uno italiano, l’Advent Srl, divisione dell’Irbm Spa di Pomezia) hanno iniziato ad individuare potenziali soluzioni attraverso approcci diversi.

L’azienda Reithera, con sede a Castel Romano, in Provincia di Roma, sta per iniziare a testare un vaccino contro il coronavirus. Le prime sperimentazioni verranno eseguite sugli animali, poi a maggio si passerà ai test sull’uomo.

Rino Rappuoli, uno dei massimi esperti in materia e direttore scientifico di Gsk vaccini, ha detto che le prime sperimentazioni sull’uomo potrebbero partire nel giro di qualche settimana.

Detto ciò pare che i tempi rimarranno lunghi secondo alcuni, sarà necessario almeno un anno prima di poter arrivare alla commercializzazione, i test infatti, devono essere svolti prima su animali e poi sull’uomo ed inoltre la ricerca ha costi altissimi in tutto il mondo. Per velocizzare la tempistica, gli step della ricerca dovrebbero essere rapidi e i più trasparenti possibile.