Coronavirus, mascherine prodotte con le stampanti 3D

Le mascherine scarseggiano già da un po’ di tempo e trovarne una in farmacia è diventato impossibile e a volte anche eccessivamente dispendioso. Si sono quindi diffusi numerosi tutorial su come realizzare una mascherina con diversi materiali. Stavolta però scendono in campo ricercatori e grafici con il loro modello 3D di una mascherina con filtro usa e getta, libero e pubblicato online.

È il progetto pugliese-siciliano Open source mask, una piattaforma web da cui poter liberamente scaricare file di prototipizzazione di mascherine a basso costo per stampanti 3D domestiche.

Il punto di partenza è stato il prototipo realizzato dal ricercatore bitontino del CNR Vitantonio Vacca. Con il coinvolgimento del suo collega Giuseppe Occhipinti, del graphic designer Ambrogio Occhipinti e dei videomaker Savino Carbone e Davide Saponieri è nata l’idea di dare il proprio contributo alla causa della prevenzione del contagio, senza scopo di lucro.Open source mask è un progetto aperto e gratuito, pensato per maker, studenti, ricercatori, medici in aree estreme del mondo, ong e per chiunque ne abbia necessità.

La mascherina è composta da tre pezzi da stampare con materiali d’uso quotidiano e assemblare facilmente. I file sono disponibili sulla loro pagina Facebook e a breve su opensourcemask.com.

“Gli eventi degli ultimi giorni hanno segnato in modo indelebile le nostre vite entrando prepotentemente nella quotidianità di tutti. – scrive il team – Beni precedentemente usa e getta o di scarso interesse sembrano essere diventati simboli su cui si è aggrappata la bieca speculazione che approfitta dei momenti di crisi e dell’irrazionalità collettiva. In questo scenario abbiamo deciso di forzare il sistema di produzione e di grande distribuzione dando vita a un progetto completamente open-source a cui tutti posso attingere, migliorandolo, diffondendolo, trovandone applicazione anche oltre l’allarme COVID-19”.
Il file di partenza è stato preso dalla rete, anch’esso in formato open. – racconta Vitantonio Vacca – L’ho scaricato e stampato, ma andavano apportate migliorie per rendere la stampa più agile. In particolare sono stati modificati il diametro dei fori lungo le geometrie e cambiate posizioni per adattare il disegno al nostro scopo. Abbiamo voluto solo fare ricerca sullo stato dell’arte, migliorare quello che già esisteva e metterlo a disposizione di tutti per combattere in questo momento difficile. L’obiettivo è esclusivamente propositivo, ecco perché i file non sono marchiati né firmati”.