Coronavirus in Sicilia, lieve incremento dei positivi. Musumeci non esclude nuove restrizioni

La Sicilia, com’è noto, è una delle regioni in cui si sono registrati meno casi di Coronavirus in rapporto alla popolazione. Ci sono state alcune settimane di preoccupazione tra fine marzo e i primi di aprile, con l’istituzione anche di tre “zone rosse”, tuttavia il trend primaverile ha progressivamente accompagnato la fuoriuscita dall’emergenza dell’isola. Negli ultimi giorni, tuttavia, si è registrato un lieve incremento della curva dei contagi, secondo alcuni osservatori addebitabile al minore rigore nei comportamenti preventivi da parte dei siciliani o, in alcuni casi, dei turisti o dei fuorisede che sono arrivati sull’isola. Un mese fa, nell’aggiornamento diffuso il 22 giugno (ultimo pubblicato sulla pagina facebook dell’ente) la Regione certificava la presenza in Sicilia di 139 casi, mentre ieri se ne contavano 181. E’ vero che i nuovi positivi sono in gran parte asintomatici, tuttavia appare condivisibile la raccomandazione delle istituzioni a non abbassare la soglia di attenzione in questi mesi estivi, soprattutto per quanto riguarda l’uso delle mascherine nei luoghi chiusi e il rispetto delle norme volte a contenere gli assembramenti.

A raccomandare ancora una volta cautela, dopo il precedente appello dell’assessore alla sanità Razza, è adesso direttamente il presidente Nello Musumeci, che non ha escluso la possibilità di nuove misure restrittive nei prossimi giorni.

“Salgono a 181 i positivi al Coronavirus in Sicilia – scrive Musumeci -. Un dato che ci impone di fare appello a una maggiore disciplina collettiva. Evitare gli assembramenti, usare la mascherina nei luoghi all’aperto frequentati, usarla sempre nei luoghi chiusi (tranne a casa propria), mantenere la distanza di un metro con persone non conviventi, l’uso di guanti e mascherina per gli operatori commerciali di generi alimentari (anche ambulanti). Tutto questo può costituire un piccolo fastidio, ma ci dà un grande aiuto nel tenere bassa la probabilità del contagio. Confidiamo perciò nel senso di responsabilità di ognuno -soprattutto dei giovani – e nella accurata vigilanza delle Forze dell’ordine. Vorremmo evitare di adottare nei prossimi giorni misure restrittive, ma non ci sentiamo di escluderle”.