Accadde Oggi: il 7 Novembre 1988 iniziava Striscia la Notizia

Dagli studi di Antennatre di Legnano va in onda su Italia 1 la prima puntata di Striscia la notizia – Giornale Radio, primo telegiornale satirico della storia della televisione italiana, ideato da Antonio Ricci.

In veste di conduttori due comici molto noti al pubblico e che già hanno dimostrato di essere una coppia vincente nel varietà Drive In. Uno è Gianfranco D’Angelo, che sarà presente solo nella prima edizione; l’altro è Ezio Greggio, destinato a diventare il volto storico della trasmissione in tutte le stagioni successive.

Sono loro a leggere le veline portate da ragazze avvenenti, chiamate a loro volta con lo stesso termine. La prima stagione ne conta quattro: Eliette Mariangelo, Micaela Verdiani, Stefania Dall’Olio e Cristina Prevosti. Incentrato prevalentemente sulla satira politica, il programma viene seguito da una media di 4 milioni di ascoltatori in trenta puntate.

A dicembre dell’anno successivo passa su Canale 5 (dove rimarrà stabilmente), andando in onda alle 20,20 con una durata di dieci minuti. In pochi anni avvengono importanti cambiamenti che danno un’impronta diversa al telegiornale.

Arrivano gli inviati esterni, tra cui il celebre Gabibbo (pupazzone rosso, animato da Gero Caldarelli e al quale Lorenzo Beccati dà voce con chiara inflessione genovese), pronti a denunciare sprechi di danaro pubblico, truffe, disagi vissuti dai cittadini ai quali viene offerta la possibilità di esprimere la propria protesta.

Oltre a mostrare opere pubbliche mai completate o fatiscenti, vengono smascherati i trucchi di gestori telefonici, maghi e guaritori truffaldini, trasmissioni TV pilotate. Nasce così un nuovo modo di fare giornalismo, che unisce informazione e satira e che in poco tempo si guadagna la considerazione dell’opinione pubblica (diventando il programma più seguito in quella fascia oraria) e delle istituzioni, in particolare delle forze dell’ordine, con cui spesso vengono concertati gli originali “blitz” degli inviati.

Accanto alla denuncia, non manca mai la dissacrazione dei personaggi dello spettacolo e della politica, ai quali viene riservato, a partire dal 1996, uno speciale premio: il tapiro d’oro, consegnato dall’inviato Valerio Staffelli all’attapirato di turno, cioè a colui che ha subito le conseguenze di un proprio gesto eclatante o una cocente delusione.

Nel frattempo accanto a Greggio si avvicendano numerosi comici del calibro di Claudio Bisio e Lello Arena, fino al 1994 quando debutta Enzo Iacchetti, che fa con lui coppia fissa. Il carattere rivoluzionario di Striscia si manifesta su più fronti, dal linguaggio (molti tormentoni lanciati dai conduttori o dagli inviati entrano nella parlata comune) all’organizzazione del palinsesto televisivo (la sua collocazione alla fine del Tg 5, lanciato nel 1992, e una maggiore durata cambia la gestione della “prima serata”, facendo slittare di molto film e programmi di quella fascia oraria e costringendo le altre reti, in primis la Rai con Affari tuoi, ad adeguarsi).

Alcuni dati dell’Università Bocconi di Milano danno una chiara idea della portata del fenomeno: dal 1992 al 2010 grazie alle segnalazioni di Striscia, su un totale di 58 miliardi di euro di sprechi di denaro pubblico denunciati, vengono recuperati 7,8 miliardi (la cifra riscattata al momento del completamento e dell’operatività di opere lasciate inizialmente in sospeso).