Da Marsala a… Noto! 4 luoghi da visitare

Oggi il nostro viaggio digitale ci porta nella città di Noto! Distante da Marsala circa 410 km, Noto è conosciuta per essere il primo Comune della regione per estensione territoriale. Vediamo dunque 4 luoghi da visitare in questa meravigliosa città.

  • Basilica Cattedrale di San Nicolò: inserita nella lista mondiale dei Beni dell’Umanità dell’UNESCO ed edificio nazionale dal 1940, la Cattedrale di Noto è il risultato finale di un percorso di ricostruzione sette/ottocentesco a cui hanno partecipato attivamente i tre maggiori esponenti del barocco netino, gagliardi, Paolo Labisi e Vincenzo Sinatra. Gravemente compromesso dal crollo della cupola e di due navate nel marzo 1996, l’edificio è stato riaperto al culto nel 2007 dopo 9 anni di lavori. È intitolata a San Nicolò, vescovo di Mira. L’interno della chiesa ha un impianto a croce latina ed è suddiviso in tre navate, di cui la centrale più grande delle laterali. Fra le opere di rilievo è possibile ammirare una copia dello Spasimo di Sicilia, di Raffaele Politi, una scultura marmorea raffigurante San Michele Arcangelo, di scuola gaginiana, un bassorilievo della Madonna delle Grazie, proveniente da Noto Antica, oltre a varie tele del siciliano Costantino Carasi. La cappella di fondo della navata destra custodisce la preziosa arca cinquecentesca in legno rivestito in lamina d’argento, finemente lavorata a sbalzo e cesello, contenente le spoglie del Santo Patrono della città e della Diocesi di Noto Corrado Confalonieri, visibile solamente in occasione delle festività dedicate al santo nei mesi di febbraio e agosto.
  • Chiesa di San Carlo al Corso: nota anche come Chiesa del Collegio per l’annesso monastero dei gesuiti (oggi sede del Liceo Classico), è edificata a partire dal 1730 probabilmente su progetto di Rosario Gagliardi, la chiesa è a pianta longitudinale, con tre navate coperte da una volta a botte e scandite da semicolonne.
  • Teatro “Tina Di Lorenzo”: definito da alcuni come la “Scala di Milano in miniatura”, fu costruito nella seconda metà dell’XIX secolo su progetti degli ingegneri netini Francesco Cassone e Francesco Sortino. Il prospetto, in stile neoclassico, presenta bassorilievi con motivi musicali e maschere teatrali, nonché le sculture, in arenaria, rappresentanti l’allegoria della Musica, i due trofei musicali con i quattro treppiedi, dello scultore Giuliano Palazzolo. L’interno fu invece decorato dai pittori Di Stefano e Stubba. L’amministrazione comunale, nel 2012, lo ha intitolato alla famosa attrice netina Tina di Lorenzo, precedentemente era noto come Teatro Vittorio Emanuele III. Ha una capacità di 320 posti a sedere che include tre file di palchi, e una galleria con 80 sedie.
  • Centro Storico: come tutti i centri storici in Sicilia, le vie della città sono intervallate da scenografiche piazze e imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli. L’unitaria ricostruzione produsse un tessuto urbano coerente e ricco di episodi architettonici. Venne utilizzata la tenera pietra locale, di colore tra il dorato e il rosato, riccamente intagliata. La ricostruzione avvenne unitariamente sotto la guida del Duca di Calmastra, che rappresentava a Noto il Vicerè Spagnolo. A differenza di quanto accadde di solito nelle costruzioni barocche delle province del Sud Italia, come soprattutto a Lecce e, in Sicilia, a Catania, gli architetti che lavorarono a Noto non puntarono tutto sui motivi ornamentali, i quali restano sempre ben controllati, senza squilibri rispetto alle architetture nelle quali sono inseriti. Inoltre, gli architetti attivi a Noto si impegnarono anche nella realizzazione di architetture elaborate, con l’impiego di facciate concave (come nella chiesa del Carmine o in quella di San Carlo Borromeo al Corso), convesse (come la Chiesa di San Domenico) o addirittura curvilinee, come nella torre campanaria del seminario.
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