Covid, “se non sei in regola con il Fisco, niente aiutino economico”. Fregati dal DURC gli albergatori e i ristoratori siciliani: al bando dei 35 milioni, solo l’11% di domande

Una storia paradossale, la classica storia del cane che si morde la coda, così potremmo definire quello che è accaduto nuovamente in Sicilia. La Regione, per aiutare il comparto duramente provato dal lockdown e dalle chiusure anticipate dei locali, ha lanciato il bando “See Sicily” che metteva a disposizione 35 milioni di euro. Chiunque avrebbe pensato che in tempi di crisi, questi soldini messi a disposizione dalla Regione Siciliana avrebbero fatto gola a tanti albergatori e ristoratori provati dalla crisi ed invece, stando ai dati pubblicati da Confesercenti-Assoturismo, pare che solo l’11% della categoria abbia partecipato, ovvero 808 aziende siciliane su 7155. Domandarsi come mai così in pochi abbiano aderito al bando, è legittimo. La risposta è forse nelle dichiarazioni di Vittorio Messina di Assoturismo: “Le ragioni della ridotta partecipazione sono semplici, bisognava avere il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) ed essere iscritti alla piattaforma Turist@ at. Ma, oltre alle difficoltà di accesso al sito, non avere debiti in questo momento, e quindi i documenti a posto, è molto complicato”. Dunque, per avere qualche soldo che permetta di continuare a stare aperti, si avrebbe dovuto dimostrare di essere in regola con il fisco, cosa quasi del tutto impossibile viste le difficoltà che stanno attraversando molti comparti economici. La proposta di Assoturismo prevede di istituire prestiti agevolati per consentire agli albergatori di rimettersi in regola con le tasse e pagare gli arretrati ai dipendenti. Nel frattempo, niente partecipazione al bando, No DURC, NO PARTY.