Nicastri-Arata, appalti mafia ed eolico: arrestato funzionario regionale

Non si ferma l’indagine scaturita dall’arresto, 2 anni fa, del faccendiere Vito Nicastri che ha svelato una serie di mazzette all’assessorato regionale all’Energia. Il faccendiere, amico di Paolo Arata, avrebbe raccontato agli investigatori una serie di eventi e passaggi che hanno portato stamane all’arresto di Marcello Asciutto, 58 anni, funzionario regionale. Asciutto si troverebbe ora ai domiciliari con l’accusa di “corruzione per un atto contrario ai doveri d’Ufficio”. Le indagini del procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e del sostituto Gianluca De Leo contestano ad Asciutto di aver fornito “informazioni sullo stato delle pratiche amministrativo e di aver predisposto provvedimenti autorizzativi e pareri illegittimi per la costruzione di impianti di biometano a Francofonte (Siracusa) e Calatafimi (Trapani)”. Gli agenti della Dia stanno perquisendo gli uffici dell’assessorato e anche l’abitazione e l’ufficio del funzionario. Asciutto, in cambio dei suoi favori, avrebbe ricevuto mazzette per 30 mila euro. Arata, l’ex consulente per l’energia della Lega, è sotto processo a Palermo per gli affari con Vito Nicastri, soprannominato il re dell’eolico ma soprattutto vicino al super latitante di Castelvetrano v Matteo Messina Denaro. Nicastri ha sempre smentito di essere vicino al boss di cosa nostra.

Il passaggio di denaro sarebbe avvenuto proprio tramite Giacomo Causarano, altro dipendente dell’assessorato regionale all’Energia, finito in galera qualche mese fa.