Giacomo Tranchida

Fusione Trapani-Erice? È meglio “l’Area vasta”

Trapani perde Misiliscemi che diventa Comune, nascono tante idee per una ‘fusione’ con Erice e diventare più competitivi. Tranchida lancia l’ipotesi: una visione ampia di rettifica dei confini

QDS – Dopo che il territorio di Misiliscemi ha ricevuto il via libera, da parte della Regione Sicilia, di diventare Comune, a Trapani aleggia il desiderio di crearne un altro, inglobando Erice ed eliminando il problema atavico dei frazionamenti.

L’opzione ‘fusione’ non è però condivisa da tutti, il sindaco di Erice, Daniela Toscano, parla di Area Vasta: “Assemblea dei Sindaci da prendere in considerazione come una cabina di regia, come uno strumento operativo per presentarsi e per proporsi come territorio, come espressione di un’Area Vasta che ha un progetto unitario e condiviso. Una cabina di regia – continua – in grado di fare sintesi tra le sue professionalità e competenze. Perché il problema non è soltanto quello di ottenere le risorse, ma anche saper programmare per essere competitivi”. Una ipotesi che prende sempre più piede, appoggiata dallo stesso Giacomo Tranchida, adesso sindaco di Trapani ma già sindaco di Erice per dieci anni: “Trapani, con la nostra amministrazione, si è mossa oltre i confini territoriali.

In tale direzione il Distretto Turistico Sicilia Occidentale sta mirando a progettualità di valorizzazione di destinazione turistica, la candidatura della città a Capitale della Cultura 2022 ha messo assieme tutte le eccellenze della provincia, il Distretto del Cibo che guarda in questa logica, l’impegno di tre comuni (Trapani, Paceco, Marsala) per la valorizzazione del litorale attraverso la creazione di una via ciclopedonale, il Distretto D50 che si occupa di politiche sociali. Tutti questi sono esempi di Area Vasta: siamo amministratori di singole città, ma nove volte su dieci ci contraiamo per guardare i problemi dell’intera collettività”.

Parole sicure quelle del Sindaco Tranchida, che guarda al futuro delle due città con una programmazione già collaudata tra Distretti e politiche comuni.
“Ad oggi la legislazione nazionale e regionale, al fine di erogare contributi per progettualità e finanziamenti, privilegia il singolo Comune – afferma Tranchida -. Con la fusione si può partecipare una sola volta al bando. Dal punto di vista finanziario, oggi i Comuni non ci guadagnerebbero granchè a fondersi, ma ci guadagnerebbero se facessero economia di scala. Faccio un esempio, sia Trapani che Erice hanno una difficoltà numerica con la polizia locale: ci siamo suddivisi le zone di controllo confine e così faremo per la raccolta differenziata porta a porta. Non ha senso che su un lato della via Marconi passi la ditta di competenza di Erice e sull’altro lato passi la ditta per il Comune di Trapani”.

Ipotesi Area Vasta, quindi, che si fa sempre più presente, ma una rettifica dei confini non è completamente fuori dall’organigramma tranchidiano. “Non mi scandalizza la rettifica dei confini in una visione più ampia – prosegue il sindaco di Trapani. Se deve essere un’azione che nasce dalla ‘pancia’, a causa della vicenda di Misiliscemi, rimarrà un ragionamento feudale. C’è una grande differenza tra l’idea di Grande Città e quella di città grande. Io sono ancora innamorato della seconda – conclude -, dove poter qualificare e migliorare i servizi. Non credo di essere distante dalla riflessione del Comitato per la rettifica: è la risposta più razionale, più vera, più seria”.