Riaperture, cosa si potrà fare in Sicilia arancione dal 26 aprile

In attesa del decreto che regolamenterà la vita di milioni di italiani, ecco cosa si potrà fare secondo quanto anticipato da Mario Draghi nella conferenza stampa di qualche giorno fa

(QDS) – La Sicilia – quasi sicuramente confermata zona arancione il prossimo venerdì – difficilmente potrà beneficiare delle riaperture che invece interesseranno le regioni in zona gialla.

Tra mercoledì e giovedì sarà varato il decreto che regolamenterà la vita di milioni di italiani da lunedì 26 aprile e, se da una parte c’è una corrente che spinge verso riaperture generalizzate, dall’altra c’è chi invita a una maggior cautela (almeno per le regioni con un numero di contagi ancora preoccupante).

Sul tavolo degli esperti del Cts riunito oggi, ci sono anche le linee guida delle Regioni per le riaperture che, almeno su due punti, suscitano perplessità e preoccupazione: né la richiesta di riaprire bar e ristoranti anche in zona arancione e rossané l’utilizzo degli spogliatoi in piscine e palestre (queste ultime le regioni chiedono che possano aprire dal 15 maggio e non il primo giugno) dovrebbero passare il vaglio.

Ecco allora quello che più probabilmente sarà possibile fare in Sicilia, da lunedì, in uno scenario di zona arancione.

Coprifuoco

Dovrebbe essere confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 del mattino.

Scuola

In zona arancione (come nella gialla) si tornerà a scuola in presenza al 100%.

scuola

Ristoranti

In zona arancione resteranno ancora chiusi al pubblico. Sarà possibile solo l’asporto sino alle ore 18. Consegna a domicilio consentita senza limiti di orario.

Teatro e cinema

Questi potranno riaprire anche in zona arancione, ma solo all’aperto.

Sport

Ripartono anche in zona arancione gli sport di squadra e di contatto (es: calcetto, basket, pallavolo) ma solo all’aperto.

Musei

Ancora chiusi i musei in zona arancione.

Spostamenti tra regioni

In zona arancione, in attesa del pass, ci si dovrebbe poter spostare solo con autocertificazioni che certifichi:

  • avvenuta vaccinazione
  • esecuzione di un tampone Covid-negativo in un arco temporale recente (si ipotizza 48 o 72 ore, ma si attende il decreto per la definizione più precisa)
  • avvenuta guarigione da Covid.